Specifiche Tecniche Costruzione Travi ed Isolamento Termico

Restringendo il campo semplicemente al collegamento tra trave principale e trave secondaria, possiamo elencare tra i collegamenti oggi più diffusi:
sistema con staffe e scarpe metalliche;
coda di rodine;
sistema a viti incrociate.
Nel caso di piastre a scomparsa e scarpe metalliche si prevede un elemento metallico, generalmente in lega d'alluminio o lamiera zincata, che funge da "scarpa" o "staffa" per la trave secondaria, e vincolato alla trave principale, solitamente tramite chiodi o viti adatte.
Il sistema a viti incrociate consiste nell'inserire due viti a tutto filetto, disposte a 45° all'interno dell'elemento secondario e dell'elemento principale, in modo da avere una vite che lavora prevalentemente a trazione ed una a compressione. La presenza di un filetto continuo è fondamentale per garantire il funzionamento del giunto

Il sistema a coda di rondine viene ottenuto tramite lavorazione della superficie di testa della trave secondaria per realizzare un "tenone" svasato, e realizzazione di una tasca nella trave principale dove alloggia il tenone. Il sistema, che deriva dalle lavorazioni tradizionali della carpenteria lignea, è ritornato in auge con l'avvento delle macchine a controllo numerico per il legno, che consentono di realizzare in automatico, in un tempo ridotto, tutte le lavorazioni necessarie per la posa di un tetto.
Esistono pero, a questo riguardo, alcune verifiche che devono essere fatte sul collegamento in sè, che possono rendere problematico l'utilizzo di questi sistemi in alcune situazioni di carico, come per esempio in condizioni sismiche.

Per tale ragione alcuni considerano questo collegamento un ottimo sistema di ausilio per il montaggio, inserendo poi viti tutto filetto aggiuntive disposte a croce ed inclinate a 45° per assorbire le sollecitazioni meccaniche sul giunto. Inoltre, in questo modo è possibile aumentare la bassa resistenza a fuoco della giunzione a coda di rondine.

Il tetto è un elemento essenziale per proteggere e isolare l'abitazione dalle aggressioni esterne e migliora1re così le prestazioni energetiche. Sotto la copertura di tegole cioè sul lato freddo della casa, viene collocato un rivestimento flessibile la cui funzione è di proteggerci dall'acqua, è impermeabile al 100o/o., e protegge l'isolante da insetti, roditori e piccoli animali.
E' indispensabile per non avere possibili infiltrazioni d'acqua.
Ecco allora che quando si parla di coperture e di durabilità, nella nostra testa suonano subito vari campanelli d'allarme. Sono infatti molte le insidie che potrebbero determinare il deterioramento dello strato di impermeabilizzazione, con tutti i danni e i costi che ne conseguono: dall'azione dei raggi UV e dalle alte temperature raggiunte sottotegola a quella degli agenti atmosferici, fino agli incendi causati dalla realizzazione maldestra di una canna fumaria o dalla posa dei materiali "non a regola d'arte".
Facendo un esempio molto semplice, d'estate il manto di copertura di un tetto, raggiunge temperature molto elevate FINO A 80-90°, che inevitabilmente si trasmettono agli strati sottostanti del tetto, inoltre , spesso le tegole si spostano a causa degli agenti atmosferici o vengono danneggiate da chi accede alla copertura, permettendo alla luce di filtrare. I raggi UV danneggiano le membrane traspiranti se esposte per lungo tempo all' azione diretta.
Per far fronte a queste criticità, Rothoblaas ha sviluppato una nuova membrana dalle caratteristiche vincenti. Una membrana prodotta con tecnologie di ultima generazione che ne fanno la soluzione ottimale per garantire impermeabilità all'acqua e resistenza meccanica, con un occhio di riguardo all' azione del tempo.
Traspir EVO 300 è una membrana traspirante con struttura monolitica che impiega degli speciali polimeri che ne garantiscono una durabilità eccezionale, è una membrana con classe di reazione al fuoco B-s1, dO, a bassissima propagazione della fiamma in caso di incendio, proprietà rara per gran parte dei materiali sintetici usati in copertura.
Se totalmente esposta ai raggi UV la sua stabilità è garantita per 9 mesi, mentre con un'esposizione parziale, a giunti aperti fino a 50 mm di larghezza ed entro il 40o/o della superficie totale, la stabilità è garantita in maniera permanente. L'elevata stabilità ai raggi UV di Traspir EVO 300 garantisce l'integrità del telo sottotegola anche se esposto ai raggi UV, inoltre, il film funzionale in poliacrilato offre una resistenza termica fino a +120 °C che permette l'utilizzo della membrana anche sotto pannelli solari e fotovoltaici, o in zone dove si raggiungono temperature d'esercizio elevate fuori standard, senza che la sua funzionalità risulti compromessa. Quest'elevata resistenza rende la membrana il sottotegola ideale in presenza di impianti fotovoltaici, il cui accumulo di calore può danneggiare i materiali sottostanti.